NICOLA MARIA RECCO (Napoli, II metà XVII - inizi XVIII secolo) Natura morta di pesci e conchiglie, con paesaggio sullo sfondo e scena di pesca Olio su tela, cm 88 x 140 La composizione è ariosa e spettacolare, suggestivamente ambientata sulla spiaggia, sotto un roccione in controluce, con un'ampia apertura marina sulla sinistra in cui alcuni pescatori su una piccola barca stanno terminando il loro lavoro (ma più in là, sulla costa, s'intravedono dei ruderi e una torre). La notte è passata, il cielo si sta schiarendo, ma il mare è ancora scuro, così come la spiaggia, e le ombre sono tuttora lunghe, dense e avvolgenti, ma qualcuno ha già rovesciato il cestone con il frutto delle fatiche notturne, pronto per essere venduto. La costruzione della scena e il gusto decorativo prendono senz'altro le mosse dal più grande esponente di questo genere pittorico a Napoli, Giuseppe Recco, ma il segno è più leggero e carezzevole, la materia meno pastosa e luministicamente preziosa, i colori schiariti (e questo denota una generazione diversa, più giovane, rispetto a Giuseppe). Il risultato è comunque sorprendentemente elegante ed evocativo di un clima, un mondo, una cultura profondamente napoletana. Le caratteristiche stilistiche fanno senz'altro riferimento a Nicola Maria Recco, probabilmente figlio di Giuseppe, figura di cui conosciamo molto poco a livello documentario: non è citato dalle fonti e non siamo nemmeno sicuri che fosse uno dei suoi dodici figli, ma è un'ipotesi assai probabile. Se così fosse sarebbe quindi fratello della più nota Elena Recco, anch'ella maestra nel dipingere quadri di pesci, con le cui opere si scorgono notevoli convergenze. I confronti stilistici con le sue poche opere firmate sono tuttavia assai convincenti: in particolare con la Composizione di pesci su una spiaggia di collezione privata pubblicata nel 1984 dal Salerno ( La natura morta italiana 1560-1805 , Roma, fig. 64.2), in cui, pur nel formato verticale, ricompaiono gli stessi elementi (compreso il torrione in lontananza), risolti stilisticamente in maniera affine. |